Morti sul lavoro, una strage da fermare ad ogni costo

Morti sul lavoro, una strage da fermare ad ogni costo

Agosto 2023 si conclude nel segno del dolore per il mondo del lavoro. I 5 operai travolti ed uccisi dal treno sula linea Milano-Torino sono come ha sostenuto il Presidente della repubblica un oltraggio alla convivenza civile. Siamo vicini con tutta la nostra sincera solidarietà alla angoscia delle famiglie delle vittime ed all’ansia di quelle che hanno avuto familiari feriti.

È intollerabile che in tempi nei quali ci sono tutti i mezzi tecnologici per evitare gravi incidenti la vita dei lavoratori sia messa a repentaglio e produca ancora sciagure. Non si può continuare a trattare il gravissimo problema degli incidenti sul lavoro come fatalità o come episodi incresciosi che lasciano il tempo che trovano. Il monito del Presidente Mattarella ha dei destinatari precisi: una classe dirigente politica che non riesce a comprendere come la sua pratica indifferenza al ripetersi di queste tragedie di fatto ne allunga la continuazione e crea nel mondo del lavoro ancor più insicurezza, mentre inevitabilmente favorisce il permanere di illegalità e di stravolgimenti di corrette pratiche sindacali e sulla sicurezza.

È necessaria più che mai che la svolta invocata in tante situazioni non tardi più a manifestarsi. Ed occorre più fermezza nell’individuare cause e responsabilità.

Non ci devono essere più indulgenza e fatalismo. Non si può assistere alla morte di giovani che hanno visto nel lavoro una prospettiva di vita migliore e che invece non ci sono più per gli affetti dei loro cari. Le agende politiche e quelle delle realtà istituzionali preposte alla sicurezza siano cambiate in modo rapido e stabile rimettendo ai primi posti la tutela delle condizioni di lavoro.

Ci si avvicina all’inizio in grande stile a Roma dei lavori per il Giubileo. Inutile dire che ci aspettiamo un rigoroso rispetto dei protocolli sottoscritti per evitare ulteriori e gravi incidenti sul lavoro. I lavori per il Giubileo devono rappresentare invece un esempio di legalità e di scrupolosa attenzione a tutti quei comportamenti contrattuali e di sistema che possono impedire rischi letali per i lavoratori.

Non solo ma la Feneal Uil di Roma insiste sul tema della contrattazione d’anticipo che non può essere considerata solo lettera morta, ma deve essere in grado di orientare la predisposizione di tutte le misure utili a dare tutele e garanzie al lavoro. Ci sono responsabilità da assumere e vanno assunte non solo dalle Istituzioni locali ma anche dalle imprese il cui atteggiamento deve essere improntato a trasparenza e legalità.

Non ci devono essere scorciatoie né furbizie di nessun genere. Come sindacato vigileremo con forte determinazione su questo versante anche perché è bene ricordarlo ne va della dignità del lavoro, un valore che sta nella nostra Costituzione e nella coscienza civile del Paese. E non si può tradire in alcun modo.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio