Il primo auspicio che si dovrebbe fare per il 2024 che si è avviato, non può che essere quello di proseguire sulla continuità di iniziative che hanno assicurato la ripresa del settore, garantendo non solo lavoro ma anche ossigeno per tutto l’indotto edile.
Ma per garantire continuità ci devono essere visione politica ed economica del futuro che si vuole costruire a Roma e nella regione per un verso, rispetto delle regole e dei contratti per l’altro. Due atteggiamenti che vanno legati strettamente insieme per assicurare crescita economica e sicurezza del lavoro.
Un’opportunità immediata a Roma esiste ed è collegata al giubileo del 2025. Si sono aperti grossi cantieri con il sottopasso di Piazza pia e i lavori nel piazzale dei 500 davanti alla stazione Termini, più altri lavori minori. È importante che non ci siano ora ritardi, intoppi burocratici, ma anche che si proceda nei tempi giusti con la massima attenzione per la salute dei lavoratori, facendo del protocollo firmato tempo fa dai sindacati e dalle Istituzioni locali la vera ed unica guida per rispettare regole e contratti. Per la Feneal Uil di Roma e del Lazio questo è un punto fermo che non va disatteso.
Naturalmente non mancheranno i problemi da fronteggiare. In generale non si può non tenere nella massima considerazione l’esigenza di sostenere la produzione con una politica industriale che oggi è latitante nel nostro Paese. Dopo il periodo dirigista del secolo scorso, è seguita l’ubriacatura liberista che ha avuto come effetti non la ripresa economica ma semmai l’allentamento dei controlli e dei diritti del mondo del lavoro. Oggi siamo in una fase di noncuranza pericolosa, quando invece molte ragioni spingerebbero a fare del tema della politica industriale nel nostro settore come negli altri una priorità. I motivi sono semplici da elencare: lo sviluppo delle tecnologie richiede come avviene in altre grandi società industrialmente avanzate uno sforzo notevole per non restare indietro. Occorre inoltre avere attenzione ai rischi di nuovo sfruttamento e di riduzione dei diritti. Resta fondamentale la tutela della sicurezza.
È necessaria una istruzione e una formazione che accompagni l’evoluzione dell’industria. Va combattuta energicamente la tendenza alla desertificazione industriale, ad esempio su versanti importanti anche per il nostro settore come quello dell’acciaio.
Ma non vanno passate in secondo piano, tutt’altro, le preoccupazioni per gli effetti della inflazione sulle condizioni delle famiglie, come pure il vuoto che si verificherà con la fine del bonus del 110%. Ecco perché servono politiche industriali efficaci: se il bonus diventa il passato, è essenziale che si pongano in essere decisioni in grado di evitare nuove crisi e perdita di posti di lavoro. E non è un tema da discutere nei talk show, ma un nodo che va affrontato e sciolto per scongiurare contraccolpi negativi sull’andamento del nostro settore che invece può offrire un contributo importante a mantenere vitale la ripresa economica e la tenuta sociale.
Problemi e motivi di impegno non mancano. La Feneal Uil di Roma e del Lazio è pronta ad affrontare questo terreno di impegno con convinzione e con grande decisione. Difendere e sostenere le potenzialità del nostro settore per dare stabilità al lavoro è un compito che assolveremo con immutata determinazione.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio