75 anni di impegno sindacale, concreto, autonomo, libero.

75 anni di impegno sindacale, concreto, autonomo, libero.

La nostra organizzazione celebra il 5 marzo i 75 anni della sua esistenza. Lo fa con una posizione autonoma, forte, capace di affrontare i problemi reali dei lavoratori, pronta a far sentire la propria voce sulle questioni cui i Governi danno risposta o i vari potentati sottraggono al confronto ed alle proposte del mondo del lavoro.

La Feneal di Roma e del Lazio è orgogliosa di questo percorso che si muove dentro scenari del terzo millennio assai complessi e per certi versi inediti rispetto al passato ma che un sindacato riformista come il nostro non ha avuto, non ha e non avrà timore alcuno ad affrontare.

I primi passi della Uil dal momento della sua costituzione nel circolo dell’Aviatore in via Quattro Novembre a Roma furono nella direzione di opporsi alle politiche economiche e sindacali che non riconoscevano il ruolo autonomo del sindacato ed anzi si muovevano secondo criteri liberisti che ne aumentavano lo sfruttamento e negavano la dignità della persona e del lavoratore.

Certo a rileggere le pagine che raccontano di quell’inizio viene da sorridere: eppure la difficoltà della Uil ad emergere in un mondo diviso in due sul piano internazionale e politico interno con dure contrapposizioni nella guerra fredda di allora possiamo dire con legittimo orgoglio che fu affrontata con coraggio, determinazione e pragmatismo. E la nostra categoria, quella degli edili, è stata fra le prime ad incamminarsi verso un futuro sempre più protagonista. C’è una frase, fra le tante di quegli inizi faticosi che rende bene quel momento storico: “ne uscimmo dopo tante lotte e maledizioni, si amalgamarono le situazioni più diverse, le più disparate e tanti nemici diventarono amici. Ma ciò che più importò fu che i luoghi di lavoro risposero e la Uil cominciò a vincere…”.

Del resto anche se furono pochi ad accorgersi di questa scelta allora controcorrente, non va dimenticato che il giorno della sua nascita vide fra i partecipanti Ferruccio Parri, simbolo della Resistenza, mentre immediatamente fu chiaro che era doveroso ispirarsi al riformismo di Bruno Buozzi. Ma c’è di più: appena costituita la nostra categoria si impegnò prioritariamente sul terreno del contratto. La contrattazione fu sempre centrale nella nostra azione e lo dimostra il rinnovo contrattuale nazionale che è stato ottenuto in questo periodo con miglioramenti tangibili ed importanti per le condizioni di lavoratrici e lavoratori del settore.  Ed ora ci attende il confronto sul contratto integrativo che speriamo sia in grado di arrivare a conclusioni positive per quanto riguarda  alcuni significativi aspetti normativi.

Il testimone che i primi dirigenti della Uil ci hanno consegnato è stato quello di mantenere un forte legame con i nostri lavoratori, perché è quello che impedisce ogni sudditanza. Lo abbiamo fatto e lo facciamo senza alcun complesso di inferiorità nei confronti del mondo che ci circonda. Anzi le nostre battaglie ci hanno consentito di evitare che si ignorino temi fondamentali come la sicurezza sul lavoro. Dobbiamo proseguire su questa via con la stessa convinzione ed un consenso nel mondo del lavoro che ha le sue radici in uno spirito riformatore, libero e convinto più che mai che in questo Paese la proposta sindacale non può e non deve essere ignorata  da nessuno.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio