Con la delibera n.277, già pienamente operativa, la giunta Zingaretti amplia il potere discrezionale dei sindaci di stabilire limiti e/o impedimenti agli interventi previsti dal Piano casa regionale approvato dalla precedente amministrazione.
I Comuni potranno così escludere dal raggio d’azione di ampliamenti e demolizioni non soltanto le aree di alto valore storico e artistico, ma tutti i quartieri che secondo la competenza dei sindaci non possono sopportare ulteriori densificazioni. Originariamente la legge regionale n. 21/2009, che disciplina il Piano casa, prevedeva all’articolo 2 la possibilità per i Comuni di escludere dall’applicazione delle norme su ampliamenti e demolizioni interi quartieri, ma una successiva circolare esplicativa aveva soppresso la discrezionalità di sindaci ed assessori attraverso un’interpretazione restrittiva dell’articolo in oggetto, confinandone le competenze entro l’ambito delle costruzioni con valore storico ed artistico.
La delibera dell’amministrazione Zingaretti riconosce invece pieno valore alle valutazioni di tipo urbanistico delle amministrazioni locali.
Con la delibera n.277, già pienamente operativa, la giunta Zingaretti amplia il potere discrezionale dei sindaci di stabilire limiti e/o impedimenti agli interventi previsti dal Piano casa regionale approvato dalla precedente amministrazione.
I Comuni potranno così escludere dal raggio d’azione di ampliamenti e demolizioni non soltanto le aree di alto valore storico e artistico, ma tutti i quartieri che secondo la competenza dei sindaci non possono sopportare ulteriori densificazioni. Originariamente la legge regionale n. 21/2009, che disciplina il Piano casa, prevedeva all’articolo 2 la possibilità per i Comuni di escludere dall’applicazione delle norme su ampliamenti e demolizioni interi quartieri, ma una successiva circolare esplicativa aveva soppresso la discrezionalità di sindaci ed assessori attraverso un’interpretazione restrittiva dell’articolo in oggetto, confinandone le competenze entro l’ambito delle costruzioni con valore storico ed artistico.
La delibera dell’amministrazione Zingaretti riconosce invece pieno valore alle valutazioni di tipo urbanistico delle amministrazioni locali.
“Plaudiamo alla scelta del governo regionale, poiché consente agli amministratori locali, primi depositari della conoscenza dei territori, la possibilità di salvaguardare edifici o aree rappresentativi di un certo periodo storico o filone artistico, così come il potere di correggere e controllare fenomeni espansivi dettati da mere logiche speculative, che troppo spesso determinano ed hanno determinato catene di effetti negativi, non soltanto sul piano urbanistico-architettonico, ma prima ancora sociale” – commenta Anna Pallotta, Segretario Generale Feneal Uil Roma – “Ciò è particolarmente vero in una grande realtà urbana come Roma, dove gli interventi si sono stratificati nel corso dei decenni, producendo un’espansione senza controllo priva di servizi e socialità. Limitare densificazioni prive di anima e di logica, fuorché quella speculativo-finanziaria, sempre più deve rappresentare un caposaldo dell’azione amministrativa, premiando la qualità, la riqualificazione e la cura del territorio e della comunità che lo abita e lo vive”.