Edilizia. E il momento di mobilitarsi e di reagire alle contraddizioni della politica del Governo.
Di Agostino Calcagno
La situazione delle costruzioni in Italia sta diventando sempre più paradossale e pericolosa. E si sfiora il grottesco quando il Ministro delle Infrastrutture si difende dall’impietosa ricostruzione di un grande quotidiano sulla situazione delle opere pubbliche e non si accorge delle proposte sindacali. E’ importante allora che Feneal Uil, filca Cisl e Fillea Cgil, attraverso i loro Segretari Generali in una conferenza stampa tenuta a Roma abbiano ribadito gli obiettivi fondamentali di una piattaforma di mobilitazione che sfocerà il 15 marzo in una forte manifestazione nella Capitale. Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi, nei cantieri della metro C a Roma hanno ricordato i grandi rischi per il lavoro e lo sviluppo del Paese che si corrono se non si uscirà dallo stato di inazione, confusione e segnali contraddittori che provengono dall’Esecutivo. Non solo si sono persi, si badi bene, 600 mila posti di lavoro e 120 mila aziende, ma tuttora si continua con l’immobilismo a vedere calare l’occupazione, a constatare che posti di lavoro possibili sfumano nel nulla, ad osservare con indignazione che risorse spendibili sono al palo mentre l’attività in edilizia segna il passo. E stiamo andando incontro ad una fase di rallentamento generale dell’economia che potrebbe aggravere questo stato di cose. Simbolo di questa difficile situazione è la crisi delle grandi imprese del settore che sta minando le basi di un comparto industriale quanto mai necessario non solo alla nostra economia ma anche alla convivenza civile. Bene allora aver rilanciato le nostre proposte che sono molte ma ben mirate: se la crisi è da “incertezze”, da liquidità, da opportunità di lavoro mancate, è il momento di sostenere con forza che c’è bisogno di un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio, di attuare una revisione mirata del Codice appalti, di rimodulare la politica di sistema che riguarda gli incentivi, di promuovere iniziative per la qualificazione delle imprese a partire dalla patente a punti, di investire sulla qualificazione delle stazioni appaltanti. Tutti punti centrali della proposta sindacale illustrati nella conferenza stampa.
Con due sottolineature per noi fondamentali: rafforzare il meccanismo del Durc, che per noi si collega anche al contenimento del lavoro sommerso ed irregolare come pure alla battaglia per la sicurezza; il rilancio della proposta che si base su questo assunto “stesso lavoro, stesso contratto” per riportare ordine contrastando ogni forma di dumping contrattuale.
Dobbiamo imprimere alla nostra iniziativa tutta la convinzione del nostro agire sindacale. Non si può più sopportare che un settore che potrebbe contrastare efficacemente il pericolo di una nuova stagnazione sia messo ai margini della politica economica che conta. E’ questo un impegno che sapremo onorare con unità e determinazione.