“Mai come in quest’anno l’estate appare come una vera e propria tregua estiva”

“Mai come in quest’anno l’estate appare come una vera e propria tregua estiva”

Mai come in quest’anno l’estate appare come una vera e propria tregua estiva. Sul piano generale basta il comportamento assai prudente delle due potenti banche centrali, Bce europea e Fed americana, per capire che siamo su un crinale dai risvolti imprevedibili in autunno. La fragilita’ politica dello scenario italiano aggiunge incertezza e fa certamente male alla nostra economia ed ai settori come il nostro che hanno bisogno invece di scelte chiare e dinamismo nell’azione di governo. Tregua si’, ma che basta appena per tirare il fiato. Intanto possiamo dire che i mesi che abbiamo alle spalle sono stati una enorme opportunita’ sprecata per tentare una vera ripresa. La crisi del lavoro nell’edilizia e’ il vero termometro da tenere presente. E non a caso, malgrado i proclami governativi (per giunta controversi e litigiosi all’interno della compagine gialloverde) le previsioni di crescita per il nostro Paese continuano ad oscillare attorno ad uno 0,1% che assomiglia sempre di piu’ ad una tenuta crescita zero. Problema che si aggrava se pensiamo che l’Italia in passato si e’ avvalsa di “locomotive”  come la Germania che oggi invece stenta. Insomma e’ giusto e necessario sgombrare la testa dai problemi economici in queste settimane ma sapendo che il ritorno agli impegni autunnali non sara’ facile. Cosa puo’ fare Il sindacato? Tenere duro sulle sue  proposte che si rivelano sempre piu’ quelle utili a tirarci fuori da questa palude economica e sociale. E sostenere con forza le ragioni della contrattazione contro quelle della confusione, del dumping contrattuale, delle tentazioni ad avvalersi del lavoro nero, della indifferenza verso i problemi della sicurezza.
A settembre riprenderemo anche il negoziato per il contratto integrativo provinciale della nostra categoria che manca dal 2012. Siamo ovviamente determinati unitariamente a fare tutto cio’ che occorrera’ per ottenere, ma,grado le difficolta’, un esito positivo. In particolare si punta su due questioni, indennita’ mensa e trasporti,  per garantire miglioramenti tangibili. E riteniamo che in una regione come il Lazio che detiene con la Lombardia il triste ed inaccettabile primato degli incidenti sul lavoro, la sicurezza resti una priorita’ da assicurare: non siamo disponibili ad alcuna ipotesi che possa peggiorare l’attuale situazione. Semmai e’ possibile puntare su un sistema premiale per quelle imprese che valorizzano il sistema bilaterale e con esso il tema della sicurezza: dichiarando ad esempio le ore lavorate senza furbizie, rispettando le regole del Durc, garantendo spazio alla formazione. Inutile scendere ora nei dettagli. Ma va detto che a nostro parere ci sono le condizioni per trovare soluzioni in grado di fornire miglioramenti ai lavoratori senza gravare troppo sui costi di impresa. Gli spazi ci sono, basta saperli usare al meglio. Ma soprattutto occorre mostrare una vera volonta’ negoziale, pur sapendo che l’immobilismo e la incapacita’ a rimettere in moto l’economia di Roma e provincia sono due ostacoli con i quali fare i conti. Ma dobbiamo andare avanti. Non rinunciare ad un ruolo contrattuale che e’ per il sindacato un elemento insostenibile della sua esperienza collettiva e solidale.
Buone vacanze a tutti.

 

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio