Con le cento piazze i sindacati degli edili hanno dimostrato ancora una volta che Governo e politica farebbero davvero un grande errore a sottovalutare la portata delle richieste di un settore che deve tornare a creare posti di lavoro ed essere un terreno proficuo per gli investimenti.
Ma, come è avvenuto anche a Roma, abbiamo dimostrato che l’unità ed il legame con i lavoratori ci hanno messo in grado di avanzare proposte che possono nei prossimi mesi e nel 2020 andare oltre le previsioni dell’Ocse che vede per l’Italia una crescita allo 0,4%. Meglio del pessimismo recente, ma pur sempre un dato che se confermato dalla realtà condannerebbe l’Italia ed il nostro settore ad essere sempre prossimi ad una sostanziale stagnazione economica che non può garantire ne lavoro, ne futuro.
Le piazze, come quelle degli edili ma anche quella molto affollata dei pensionati a Roma segnalano anche che vi è una voglia di partecipazione crescente che si nutre non di sola protesta ma di idee e richieste di fatti concreti. Insomma internet, le reti, non hanno seppellito per niente la capacità di mobilitazione e di stare insieme del sindacato e delle lavoratrici e lavoratori. A questo si aggiunga anche la ritrovata vitalità solidale di tanti giovani che negli ultimi tempi ha animato cortei e manifestazioni, esprimendo la volontà di esserci, di tornare a contare, di voler contribuire al risveglio di una partecipazione che vuole guardare avanti, ben oltre la propaganda o le strategie dei clan interessati solo al potere.
E’ presto per esprimere giudizi. Ma di certo qualcosa si muove nella direzione di rimettere al centro della vita politica e sociale i veri problemi, le vere speranze, le vere necessità.
Gli edili della Uil di Roma e del Lazio intendono proseguire in questo percorso per incalzare i poteri pubblici ad uscire da ogni immobilismo ed il mondo imprenditoriale a trovare obiettivi comuni per far contare di più i corpi intermedi nella nostra Regione. E’ bastato infatti che nel corso del presidio recente a Piazza Santi Apostoli le tre sigle degli edili fossero ricevute in Prefettura dove durante un lungo e importante incontro si sono esposti sia i problemi più urgenti che quelli di prospettiva in campo infrastrutturale che, guarda caso, pochi giorni dopo è stata data notizia di nuovi fondi che permetteranno di prolungare la linea C della metropolitana fino a Piazza Venezia. Utilizzando quelle talpe per le quali si era sciaguratamente immaginata la ben triste sorte di una …sepoltura a futura memoria nel sottosuolo dei Fori Imperiali.
Occorre dunque continuare a premere e far sentire la nostra voce. Mantenere forte il nostro ruolo contrattuale senza il quale non è possibile garantire reali tutele. E procedere uniti nella convinzione che l’impegno del sindacato è quanto mai necessario in una stagione economica nella quale aumentano i pericoli di crisi nelle attività produttive e soprattutto non c’è sul piano politico la adeguata attenzione ai cambiamenti che fanno piazza pulita del passato e finiscono per dettare da posizioni di forza, senza le giuste contromisure sul piano sociale, economico ed istituzionale, le regole del gioco per il futuro.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio