Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil «le concessioni sulle cave siano vincolate ai piani industriali di lavorazione e valorizzazione dei blocchi estratti»
Roma, 12 novembre 2015 – I lavoratori del distretto industriale del travertino di Tivoli-Guidonia hanno incrociato le braccia questa mattina, coinvolgendo la cittadinanza con attività di volantinaggio per spiegare le motivazioni dello sciopero. Al loro fianco i sindacati di categoria Feneal Uil Roma, Filca Cisl Roma, Fillea Cgil Roma e Lazio.
Sul territorio sta infatti montando la protesta contro le scellerate scelte imprenditoriali e la latitanza delle istituzioni locali che rischiano di smantellare l’intero prezioso distretto, con drammatiche conseguenze sul piano occupazionale ed ambientale. Già avviate le prime procedure di licenziamento collettivo. Cinquecento circa, complessivamente, i posti di lavoro a rischio, tra lavorazioni dirette e indotto, per un distretto che impiega soprattutto maestranze locali. Le conseguenze economico-occupazionali per il bacino territoriale potrebbero pertanto rivelarsi disastrose.
Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil «le concessioni sulle cave siano vincolate ai piani industriali di lavorazione e valorizzazione dei blocchi estratti»
Roma, 12 novembre 2015 – I lavoratori del distretto industriale del travertino di Tivoli-Guidonia hanno incrociato le braccia questa mattina, coinvolgendo la cittadinanza con attività di volantinaggio per spiegare le motivazioni dello sciopero. Al loro fianco i sindacati di categoria Feneal Uil Roma, Filca Cisl Roma, Fillea Cgil Roma e Lazio.
Sul territorio sta infatti montando la protesta contro le scellerate scelte imprenditoriali e la latitanza delle istituzioni locali che rischiano di smantellare l’intero prezioso distretto, con drammatiche conseguenze sul piano occupazionale ed ambientale. Già avviate le prime procedure di licenziamento collettivo. Cinquecento circa, complessivamente, i posti di lavoro a rischio, tra lavorazioni dirette e indotto, per un distretto che impiega soprattutto maestranze locali. Le conseguenze economico-occupazionali per il bacino territoriale potrebbero pertanto rivelarsi disastrose.
L’orientamento imprenditoriale verso l’industrializzazione dei blocchi, esclusivamente dettato da ragioni di abbattimento dei costi in un settore dagli elevati profitti, prevede infatti la dismissione dei laboratori di lavorazione del travertino, con conseguente smantellamento dell’intera filiera, per limitare le attività alla mera estrazione. Esasperati, lavoratori e sindacati chiedono sostegno alla cittadinanza per fermare l’estrazione selvaggia, dalle disastrose conseguenze ambientali, e lo smantellamento della filiera, dalle disastrose conseguenze sociali.
“Il travertino deve essere valorizzato e lavorato nel territorio” – dichiarano Remo Vernile della Feneal Uil Roma, Daniele Mancini della Filca Cisl Roma, Claudio Coltella della Fillea Cgil Roma e Lazio – “Chiediamo un intervento immediato delle istituzioni locali di Tivoli e Guidonia perché il rilascio delle concessioni sulle cave agli imprenditori sia vincolato alla presentazione di un piano industriale. Serve una cabina di regia sullo sfruttamento di questo bene comune. Gli interessi economici di pochi non possono penalizzare lavoratori, ambiente, territorio e cittadinanza. Continueremo a protestare fino a quando le nostre istanze non saranno accolte“.
Roma, 12 novembre 2015
UFFICI STAMPA
Feneal Uil Roma – Ilenia Di Dio mob. 3452260605 – tel.064440469 – email i.didio@fenealuillazio.it
Filca Cisl Roma – Tel. 064817140 – Fax 064874473 – email filca_roma@cisl.it
Fillea Cgil Roma e Lazio – Tel. 0646206601 – Fax 0647825128 – email fillea@lazio.cgil.it