Dopo il Congresso della Uil. Il sindacato delle persone sfida positiva per la crescita e la sicurezza sul lavoro.
Il primo commento al nazionale della Uil tenutosi a Bologna riguarda la capacità di centrare i reali problemi da affrontare con la riaffermazione di una forte identità riformista assieme alla altrettanto forte volontà della Uil di Pierpaolo Bombardieri di costruire un sindacato forte del terzo millennio, La Uil delle persone.
Siamo tornati dal Congresso con una convinzione ancora accresciuta del valore dell’impegno sindacale in una stagione tanto difficile della vita economica e sociale. Le denunce e le proposte che sono state avanzate dal nostro Segretario Generale della Uil sono un terreno di lavoro e di iniziativa che non potranno essere eluse dal nuovo Governo e dalle Istituzioni. La Uil non ha privilegiato posizioni di schieramento politico, ha ribadito che mai come in questo travagliato periodo il mondo del lavoro ha bisogno di un sindacato autonomo, incisivo e come tale capace di tutelare le situazioni sociali più disagiate, ma anche di incalzare Governo e politica per ripartire con riforme strutturali di grande portata. Concretezza e progetto al centro del quale c’è la dignità della persona, la valorizzazione del lavoro, il ritorno a discutere ed agire per ritornare alla crescita ricacciando indietro i rischi di stagnazione se no di recessione.
Il sindacato delle persone lancia un messaggio molto positivo in controtendenza alle logiche che sanno di rinuncia, di arroccamento su posizioni positive, di attesa. Ed è quello che occorre per andare oltre la litigiosità della politica, le polemiche di potere, le scelte dettate sempre e solo dalle emergenze.
Non a caso il primo atto unitario del movimento sindacale dopo il nostro Congresso è il rilancio della lotta per contrastare il dramma tuttora inarrestabile degli incidenti del lavoro. Il Governo Draghi aveva provveduto a varare norme più severe per arginare questo inaccettabile fenomeno.
Ma gli esiti non sono stati pari alle speranze di fermare una continua strage. E non è solo per la difficoltà a far diventare realmente la battaglia contro gli incidenti una priorità per l’intera società. Dobbiamo alzare il livello del contrasto agli incidenti, affrontando con una ampia discussione con, in primo luogo, le Istituzioni i varchi tuttora esistenti attraverso i quali si determinano le insidie alla sicurezza sul lavoro.
Siamo convinti che innanzitutto si deve fare di più sui controlli, organizzarli meglio sul territorio, fare in modo che anche attraverso di essi si realizzi una diversa percezione del diritto al lavoro, impedire sul serio che chi compie concorrenza sleale che ha come conseguenza morti e inabili al lavoro, sia fermato e, se è necessario, escluso dal mondo produttivo.
E’ importante che si riaffermi allora la competenza nel fare impresa. Le poche grandi attività produttive del settore l’hanno acquisita da tempo, ma ci sono ancora troppe imprese improvvisate, attirate dai benefici di legge come il famoso 110%, che costituiscono con il loro ingresso nell’edilizia altrettante mine vaganti.
Anche in questo caso la azione della Uil iniziata in solitudine e circondata da scetticismo ha dimostrato invece che il problema era drammaticamente da mettere all’ordine del giorno della politica e della realtà sociale e non lo si poteva eludere con il solito rammarico di circostanza. Oggi si può dire che non solo l’impegno unitario del movimento sindacale è cresciuto, ma anche che si registra meno sordità su questa ferita insopportabile al diritto al lavoro in sicurezza.
Davanti al Paese ci sono questioni cruciali per il suo futuro. Anche nella nostra città e regione i nodi che impediscono la ripresa non potranno essere aggirati soprattutto nella prospettiva di un calo delle attività economiche a causa della crisi internazionale e di quella energetica.
La Uil e la Feneal Uil sono pronte ad affrontare anche questo scenario senza timori e con un atteggiamento risoluto e propositivo. Si deve andare avanti ad ogni costo. Ed il sindacato può svolgere un ruolo fondamentale in questa direzione.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio