Incendi e nubifragi

Incendi e nubifragi

Incendi e nubifragi, l’altra faccia delle alluvioni e dei disastri invernali. Eppure, non si riesce ancora a fare della messa in sicurezza del territorio una vera priorità pluridecennale da sottrarre alle liti politiche. E’ uno dei temi sui quali una reale ricostruzione del Paese non dovrebbe tacere. Ma c’è’ anche qualche problema sancirà più’ vicino. Vediamoli.

I primi lavori per il Giubileo con troppa fretta stanno diventando il fiore all’occhiello della Amministrazione capitolina. I sindacati del settore costruzioni, infatti, non vengono ancora considerati come degli interlocutori essenziali per mesi che si preannunciano assai impegnativi. E lo scenario che si prospetta non fuga dubbi e preoccupazioni, almeno per ora, sui rischi cui si andrà’ incontro in tema di sicurezza, rispetto delle regole, formazione. È auspicabile allora che dopo la pausa estiva si apra una stagione di maggiore chiarezza, anche sulle risorse del Pnrr e sulle strategie che da esso devono prendere le mosse. Non dimentichiamo che il mondo del lavoro è alle prese con una congiuntura quanto mai difficile: inflazione, mutui, caro affitti, infortuni e legalità’ sono capitoli sui quali slogan o misure tampone non sono certo sufficienti per far dimenticare un disagio sociale crescente.

È necessario voltare pagina, anche perché’ sul piano più’ generale economia e tenuta sociale saranno chiamate a prove non certo semplici quando si avvierà’ la sessione di bilancio mentre la Bce proseguirà’ nella stretta antinflazione che può accentuare l’arrivo di una pur “blanda” recessione.

Inutile illudersi: le maglie della legge di bilancio rischiano di essere strette: si continuerà’ a raccontare che serve la spending review, che occorre intensificare la lotta alla evasione, scelte necessarie quanto improbabili almeno come risposta immediata alle attese, mentre si faranno conti che potrebbero essere punitivi rispetto alla necessità’ di rilanciare la crescita che pure resiste ma ha bisogno di prospettive certe e di lungo periodo.

E sta qui il motivo per una nuova stagione di confronto e concertazione delle scelte fondamentali per la sorte economica e sociale della nostra regione e di Roma. Se non si vuole annaspare di fronte ad eventuali nuove difficoltà oppure far finta di nulla, l’unica via è’ quella di una continuità’ di dialogo e monitoraggio di quanto avviene fra Istituzioni locali e forze sociali. Potrebbe essere specialmente per il nostro settore quella aggiunta di fiducia che oggi manca e che invece deve sostenere un percorso economico e sociale di ripresa.

La forza sindacale sta dimostrando anche in questo periodo di saper essere incisiva perché’ propone soluzioni, si guardi ad esempio alle richieste in questo periodo di caldo eccezionale a favore di condizioni di lavoro più’ dignitose, dalla Cig oltre certi livelli di calura, alle pause, al sostegno da dare ai lavoratori. Questa iniziativa è, con le debite differenze, quella stessa che animò il sindacato al tempo del Covid: non bloccare il Paese ma tutelare sul serio il lavoro. Questo è, se si vuole, un valore aggiunto del sindacato alla dinamica economica e sociale che non solo non va perduto ma va reso sempre più’ utile e rispettato per le sfide che attendono. E nel frattempo, un auspicio che la necessaria pausa estiva e il ritorno in famiglia non sia turbato dalla incertezza per il ritorno al lavoro in autunno. Da fare c’è’ molto, il lavoro non può che rimanere centrale nei mesi che verranno e quello edile più’ che mai visto che da esso dipende molta della speranza di  realizzare anche con l’attuazione vera e non a parole delle risorse europee un Paese migliore in tutti i sensi.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio