L’ANNO DEI CONGRESSI.

L’ANNO DEI CONGRESSI.

Abbiamo di fronte un anno molto impegnativo, ma anche una ulteriore opportunità per rafforzare la Feneal di Roma e del Lazio nell’interesse dei lavoratori edili. E’ l’anno del congresso confederale della Uil che si terrà in ottobre e che vedrà nel corso del 2022 effettuarsi i congressi ai vari livelli dell’organizzazione, compreso il nostro.

La stagione congressuale specie in un periodo tanto difficile è l’occasione per concentrarsi ancor di più sui problemi reali del lavoro, sul nostro impegno, sulla sempre utilissima possibilità di dialogo interno ma anche esterno. La nostra tradizione riformista ci può essere di sostegno proprio in una fase politica e sociale dove è necessario realizzare riforme profonde che restituiscano al lavoro quella centralità che è continuamente messa in discussione.

La nostra vocazione resta quella di sempre: agire con unità ed in piena autonomia per dare priorità ai diritti ed alle tutele dei lavoratori. Anche l’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha confermato questa linea di condotta: sia per quel che ha riguardato l’iniziativa contro gli incidenti sul lavoro, sia per quanto è avvenuto nel confronto con il governo con la decisione di mobilitare a più riprese i lavoratori, convinti come siamo che solo incalzando le Istituzioni con la nostra autonomia di proposta e di giudizio si potranno fare passi in avanti nella direzione di tornare ad una crescita economica e sociale degna di questo nome.

Il legame stretto con la realtà deve rimanere un punto fermo della nostra azione. Un esempio per tutti: la questione delle pensioni. Naturalmente ogni miglioramento della condizione dei lavoratori edili su questo terreno va valutato con attenzione. Ma la questione previdenziale non può ritenersi chiusa se non si arriva alla decisione che i lavoratori edili si aspettano: il riconoscimento pieno, che va quindi oltre i ritocchi all’ape sociale, del lavoro edile come lavoro usurante. Si deve comprendere una volta per tutte quale è la vera natura del lavoro edile, proprio ora che sta recuperando un ruolo importante nella ripresa economica. Vale a dire che il lavoro edile è caratterizzato da discontinuità, da pesantezza nell’attività che non può essere sostenuta fino in tarda età lavorativa, da rischi che vanno meglio tutela e riconosciuti. Del resto, il lavoro edile da un contributo spesso fondamentale al miglioramento della qualità della vita collettiva che non può essere sottovalutato. Non si può, di conseguenza, continuare ad ignorare che un lavoratore anziano non può sopportare rischi e fatiche sui ponteggi che richiedono invece una condizione non usurata da tanti anni di impegno professionale. Il disagio del lavoro edile resta un punto fondamentale del nostro impegno che deve essere affrontato come tale anche se le risposte potranno essere graduali. Va detto però che non ci convince affatto il ritorno alla ipotesi di un pensionamento anticipato “ridotto” da penalizzazioni che graveranno in modo considerevole e permanente sul pensionato edile proprio per le caratteristiche di quel lavoro che normalmente non garantisce  certo assegni pensionistici da… nababbi.

Assieme al nodo delle pensioni resta forte il nostro impegno per garantire legalità e sicurezza al lavoro. Non a caso l’anno si è aperto con un confronto su un protocollo sicurezza a Roma che coinvolge la Regione, il Comune, l’associazionismo e le rappresentanze sindacali della categoria. Nel corso di quella discussione come Feneal di Roma e del Lazio abbiamo ribadito la necessità di rendere davvero effettive le norme a tutela della sicurezza. Non basta affermare che esse vanno rispettate. Occorre che ad esempio si decida sul serio e non a parole come intervenire in caso di inadempienze pericolose per la vita del lavoratore. E come procedere concretamente sul terreno della prevenzione e della dissuasione da pratiche di lavoro irregolare.  Non siamo disponibili a mollare la presa. Non possiamo stare a vedere che si ripeta quanto è avvenuto nel 2021.

Abbiamo insomma di fronte a noi tante questioni che ci spingono a proseguire con tenacia e con voglia di cambiare le cose nel percorso sindacale che viene tracciato dalla nostra dalla nostra categoria a livello nazionale e dalla Confederazione. La Uil in questi tremendi mesi della pandemia ha dimostrato concretezza, determinazione e grande vitalità. Questa è la strada sulla quale continuare a svolgere il nostro dovere di rappresentanza degli interessi della categoria.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio