Non si deve assolutamente sottovalutare l’impatto della crisi sulla nostra economia in autunno. Non a caso Cgil, Cisl e Uil, hanno insistito non solo per impedire licenziamenti fino alla fine dell’anno e sostenere gli ammortizzatori sociali, ma anche di essere parte riconosciuta ed attiva della discussione sulle strategie più efficaci per superare le difficoltà che si dovranno fronteggiare. La stessa situazione per il nostro settore si ripresenterà anche nella nostra città e nella nostra regione: certo, l’Ecobonus del 110% può esercitare un ruolo positivo nella filiera delle costruzioni, ma non vanno dimenticate quelle criticità che incidono molto negativamente sulle condizioni reali del settore e dei suoi lavoratori.
Criticità evidenti: l’immobilismo prolungato nel recente passato delle Istituzioni locali che va superato al più presto; il forte rischio sicurezza sul lavoro testimoniato purtroppo da altri gravi episodi con vittime sul lavoro; il calo ulteriore degli investimenti, le difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese che difficilmente potranno utilizzare il superbonus mentre dovranno fare i conti con mesi nei quali non poche di esse rischieranno la chiusura. Il settore edile con quello del turismo (e dell’auto) sono stati i più colpiti dalle restrizioni dell’epidemia. In tal modo l’effetto moltiplicatore delle sue attività nella economia generale del Paese è venuto in buona parte meno. Come Feneal Uil di Roma ci aspettiamo di conseguenza che le prossime decisioni politiche tengano in evidenza le necessità del nostro settore sia a livello nazionale che locale.
Ma tutto questo deve avvenire evitando che ancora una volta la ripresa dei lavori si accompagni, come troppe volte è avvenuto, ad una recrudescenza degli incidenti. Occorre invece che si volti pagina sul serio: la ripresa del settore deve avvenire con il lavoro regolare, con i controlli necessari, con la formazione dei lavoratori, con la ripulsa di tutte quelle scorciatoie che inevitabilmente creano le premesse per i rischi mortali e non. Ricordando che talvolta anche gli infortuni sul lavoro determinano situazioni drammatiche per chi contrare l’invalidità e per le loro famiglie. Naturalmente devono essere attuati con rigore e senso di responsabilità tutti quei protocolli che il sindacato ha rivendicato nella emergenza da Covid, visto che su questo fronte va tenuta alta la guardia.
Da settembre in poi sarebbe allora il caso di ragionare su strategie di interventi e non solo su cosa riattivare. E ciò vorrebbe voler dire anche nella nostra città tenere insieme le iniziative per scuola, sanità e trasporti, capitoli tutti impegnativi e tutti urgenti cui dar risposte non episodiche. Si dovrà inoltre agire per lo sblocco rapido di quei cantieri già finanziati per garantire lavoro e, visto il calo dei consumi, anche benefici in termini di reddito e di poter d’acquisto. Per tale motivo non abbiamo mai sposato la logica presente nella politica attuale di favorire un assistenzialismo fine a sé stesso. L’assistenza deve operare per scongiurare gravi dissesti sociali, ma al tempo stesso si devono moltiplicare gli sforzi per difendere il lavoro esistente e crearne di nuovo.
Ma il nostro settore, lo sappiamo bene, ha anche estremo bisogno di essere supportato da una maggiore efficienza del sistema economico: meno burocrazia, credito più semplice, progettazione meglio sostenuta, digitalizzazione intelligente della nostra filiera. Infine, il ruolo del Comune: ci aspettiamo che non sia offuscato da preoccupazioni preelettorali. Non ci sono alibi di sorta di fronte alla emergenza economica che si è creata. Vogliamo parlare solo di scelte e decisioni concrete in grado di essere attuate nel più breve tempo possibile. Da tutto questo si comprende che sarà importante, anzi decisivo, il rapporto fra sindacati e lavoratori. Mai come nei mesi futuri la nostra unità e la nostra determinazione saranno fondamentali. In queste tremende settimane il sindacato ha dimostrato di saper essere presente ed attivo per non lasciare soli i lavoratori. Questo nostro impegno verrà confermato anche non autunno. I nostri lavoratori ci troveranno come sempre al loro fianco, i nostri interlocutori ci vedranno decisi a giocare con estrema risolutezza il nostro ruolo e le nostre proposte. Attendiamo l’autunno …
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio