Siamo entrati nella settimana caratterizzata sul piano sindacale dalla grande giornata di lotta nazionale dei lavoratori edili che confluiranno a Roma per partecipare ad una manifestazione che si profila molto partecipata, unitaria, forte nei contenuti e nella determinazione ad uscire dallo stallo in cui versa il lavoro nel settore.
Lo sforzo compiuto per far riuscire questo momento fondamentale di impegno sindacale è stato convinto e assai esteso. Solo alcune cifre che testimoniano ciò che è avvenuto nei luoghi di lavoro: oltre 200 assemblee nel solo Lazio, con la previsione di 25 pullman che dalla regione si riverseranno a Roma il 15 marzo. Ma ancor più importante è l’attenzione che l’insieme del movimento sindacale ha dedicato alla nostra iniziativa condividendo l’obiettivo centrale che è quello di evitare una nuova fase recessiva, altre crisi, altri licenziamenti, quando il settore delle costruzione potrebbe essere davvero una grande opportunità anticiclica per far ripartire l’economia nazionale, sbloccando le opere cantierabili, realizzando un confronto fra parti sociali e Governo in grado di prospettare interventi efficaci per la tutela del territorio e per la riqualificazione delle grandi aree urbane.
Solo per riferire di quanto sta accadendo nella “famiglia” Feneal Uil di Roma e del Lazio va sottolineato con grande soddisfazione che il 15 marzo in piazza avremo nutrite rappresentanze di varie categorie come la Uiltec, la Uilpa, un folto presidio dei pensionati, (ed altre presenze ancora), con la partecipazione al completo del Direttivo della Uil del Lazio. Saranno con noi, in tanti, i lavoratori degli enti bilaterali con i loro striscioni e quelli dei grandi gruppi in crisi da Condotte ad Astaldi, CMC . Una grande prova di impegno solidale che intende affermare non solo il grande allarme per la difficile congiuntura economica ma anche la volontà sindacale di impedire derive pericolose per un settore già tanto provato dalla lunga recessione. E’ inutile riempirsi la bocca di slogan di circostanza o promettere l’arrivo dei navigator per trovare lavoro, quando invece non c’è una politica economica degna di questo nome finalizzata alla creazione di posti di lavoro. In questo senso noi riteniamo che la giornata di lotta del 15 marzo non possa essere elusa in alcun modo dal Governo. E per quanto ci riguarda essa deve affrontare l’intera condizione della realtà lavorativa nel settore edile. Non a caso il 13 marzo saremo al Campidoglio per una iniziativa che pone di fronte le Istituzioni locali, ma non solo, a gravissimo problema della sicurezza sul lavoro.
Ecco perché dobbiamo intensificare ancora il nostro impegno a coinvolgere quanti più lavoratori e cittadini nella grande manifestazione del 15 marzo. Le nostre proposte non sono improntate ad una generica protesta ma invece reclamano una svolta delle politiche del lavoro e di quelle che possono attivare investimenti che non restino sulla carta. Ancora una volta la nostra lotta ed i nostri sacrifici che compiamo nel metterla in atto hanno un significato più generale di quello che pur i portante riguarda il nostro settore: uscire da un allarmante stallo economico, sapendo che si è ancora in tempo per farlo.
Forza , avanti così !! Insieme ,vinceremo.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio