L’estate mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, il duro sacrificio della nostra categoria impegnata nel lavoro malgrado la forte calura che non da tregua. Un pensiero solidale va a tutti i nostri lavoratori che in questo periodo sono impegnati nei cantieri e nelle altre attività collegate alle costruzioni. Ma dobbiamo guardare avanti e sappiamo che ci attende una stagione di grandi impegni contrattuali.
Inutile ripetersi: Uil e Feneal Uil da sempre fanno della concretezza uno dei pilastri della loro azione sindacale e contrattuale. Ed è una delle ragioni per le quali teniamo moltissimo ad un rapporto diretto e forte con i nostri iscritti, la nostra forza ai tavoli della contrattazione.
Perché si apre una importante stagione contrattuale sul piano nazionale e su quello della nostra realtà. Lo si comprende dal varo della nostra piattaforma nazionale per il rinnovo del contratto. In questi ultimi anni oltre alle provvidenze governative le imprese hanno avuto una innegabile ripresa di attività e profitti come conseguenza degli interventi compiuti a partire dal superbonus. Ma dei vantaggi di questa situazione hanno finora beneficiato solo gli imprenditori, non di certo il lavoro dipendente. Ed è tempo di riequilibrare la situazione, tenendo conto che veniamo inoltre da una fase di inflazione che ha intaccato seriamente i redditi da lavoro.
Ecco perché la nostra piattaforma nazionale si caratterizza per un rilievo molto rilevante affidato alla questione salariale: non solo recupero inflazionistico ma anche la giusta remunerazione di un intenso periodo di iniziative produttive che finora e’ rimasta in gran parte nelle casse delle aziende lasciando ai lavoratori i rischi per la sicurezza e la penosità della fatica. E’ una inaccettabile diseguaglianza che va assolutamente ridotta, restituendo al lavoro quel riconoscimento che gli è dovuto.
Nel mondo industrializzato del resto abbiamo assistito a contrattazioni salariali assai sostenute e nessun settore è andato in crisi, tutt’altro. La spinta salariale ha prodotto invece innovazione, migliore competitività e produttività. E’ già avvenuto nel passato quando gli imprenditori si stracciavano le vesti per le richieste salariali dei lavoratori e sindacati, per poi dover ammettere che le loro barricate erano solo conservazione inutile ed anzi controproducente per il progresso produttivo. La prospettiva non è allora quella di fare muro nei riguardi delle rivendicazioni sindacali ma semmai quella di incalzare Governo e Parlamento per ridare alla politica industriale del Paese il giusto posto nella crescita che deve proseguire.
Dunque siamo convinti che una decisa rivendicazione salariale sia del tutto legittima ma anzi in grado di far fare passi avanti all’intero settore.
Altro punto dirimente riguarda la sicurezza, un terreno di lotta che la Uil e la Feneal non intendo assolutamente abbandonare. Il Governo vanta come un segno di attenzione a questo gravissimo problema l’introduzione in autunno della patente a punti per le imprese. Lo sosteniamo da tempo: non si va molto oltre lo slogan mentre ci appare quella formulazione come un palliativo che non è certo una svolta. Invece si deve fare molto di più dalla formazione ai controlli alla deterrenza che non può non prevedere misure severe per chi mette in pericolo la vita dei dipendenti.
Naturalmente la Feneal di Roma e del Lazio è chiamata ad un doppio impegno: abbiamo anche il nostro contratto integrativo da rinnovare ed è fondamentale riuscirci anche per mantenere quella direzione di ripresa delle costruzioni nel prossimo futuro, anche dopo la fine degli effetti del Giubileo. Le nostre rivendicazioni sono proiettate a realizzare un contesto del settore in grado di affrontare un nuovo periodo di lavoro nel quale è necessario mantenere quella positività che ha caratterizzato il recente passato.
La forza del sindacato ancora una volta si valuta nella coesione con i lavoratori, la determinazione nel puntare a risultati concreti ed innovativi, la volontà riformista di preparare il terreno per rafforzare la centralità del settore delle costruzioni nella economia reale. Possiamo affermare che ce la metteremo tutta per ottenere i migliori risultati possibili. Anche perché la contrattazione per un sindacato riformista non è di certo un ripiego come un certo massimalismo ritiene, mentre in realtà conferisce al sindacato quella identità che è indispensabile per conquistare ciò che attendono i lavoratori, per farsi rispettare e per riuscire a cambiare in meglio una complessiva situazione economica e sociale che resta in bilico.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio