Sono tornati nelle piazze italiane i lavoratori delle costruzioni, con lo slogan «in lotta per il futuro», per una giornata di mobilitazione nazionale del settore caratterizzata da sit-in, presidi e manifestazioni di protesta in tutte le regioni italiane.
A Roma lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento a Porta Pia per un presidio davanti al Ministero delle Infrastrutture.
Con 800mila posti di lavoro bruciati in sei anni, l'edilizia è in agonia, mentre le ricette per contrastare la crisi messe in campo dagli ultimi governi, compreso l'attuale esecutivo si dimostrano ampiamente fallimentari. Le sole politiche dei tagli sulla spesa degli investimenti e di allentamento delle regole non producono lavoro ma esclusivamente problemi.
Promossa dai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil per chiedere al Governo Renzi un cambio di passo, la mobilitazione ha visto la presentazione di una piattaforma unitaria per il rilancio del settore nel segno della qualità d'impresa, della regolarità del lavoro, della legalità e della sostenibilità.
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Sono tornati nelle piazze italiane i lavoratori delle costruzioni, con lo slogan «in lotta per il futuro», per una giornata di mobilitazione nazionale del settore caratterizzata da sit-in, presidi e manifestazioni di protesta in tutte le regioni italiane.
A Roma lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento a Porta Pia per un presidio davanti al Ministero delle Infrastrutture.
Con 800mila posti di lavoro bruciati in sei anni, l’edilizia è in agonia, mentre le ricette per contrastare la crisi messe in campo dagli ultimi governi, compreso l’attuale esecutivo si dimostrano ampiamente fallimentari. Le sole politiche dei tagli sulla spesa degli investimenti e di allentamento delle regole non producono lavoro ma esclusivamente problemi.
Promossa dai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil per chiedere al Governo Renzi un cambio di passo, la mobilitazione ha visto la presentazione di una piattaforma unitaria per il rilancio del settore nel segno della qualità d’impresa, della regolarità del lavoro, della legalità e della sostenibilità.
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Con 800mila posti di lavoro bruciati in sei anni, l’edilizia è in agonia, mentre le ricette per contrastare la crisi messe in campo dagli ultimi governi, compreso l’attuale esecutivo si dimostrano ampiamente fallimentari. Le sole politiche dei tagli sulla spesa degli investimenti e di allentamento delle regole non producono lavoro ma esclusivamente problemi.
Promossa dai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil per chiedere al Governo Renzi un cambio di passo, la mobilitazione ha visto la presentazione di una piattaforma unitaria per il rilancio del settore nel segno della qualità d’impresa, della regolarità del lavoro, della legalità e della sostenibilità.