Due infortuni in due giorni a Roma e provincia, di cui uno mortale per un giovane operaio di appena 35 anni.
In questo triste "bollettino", uscendo dalla dimensione territoriale e guardando anche a quella nazionale, quasi non c'è giorno senza che si registri nel settore edile un infortunio grave o mortale.
"La nostra attenzione su questo tema" – dichiarano unitariamente i Segretari Generali Anna Pallotta della Feneal Uil di Roma, Marco Federiconi della Filca Cisl di Roma, Mario Guerci della Fillea Cgil di Roma e Lazio – "è sempre stata alta, e lo è ancora di più in questo particolare momento".
"Non ci convincono fino in fondo" - continuano i tre Segretari delle federazioni sindacali di categoria – "le letture dei dati relativi agli infortuni sul lavoro in edilizia che spesso, in modo immotivatamente ottimistico, parlano di un calo delle denunce di infortunio nel nostro settore, dimenticando però colpevolmente di mettere in relazione questi numeri con quelli della crisi che ha colpito duramente il comparto delle costruzioni e che ha determinato quasi un dimezzamento del numero degli addetti e delle ore lavorate.
Due infortuni in due giorni a Roma e provincia, di cui uno mortale per un giovane operaio di appena 35 anni.
In questo triste “bollettino”, uscendo dalla dimensione territoriale e guardando anche a quella nazionale, quasi non c’è giorno senza che si registri nel settore edile un infortunio grave o mortale.
“La nostra attenzione su questo tema” – dichiarano unitariamente i Segretari Generali Anna Pallotta della Feneal Uil di Roma, Marco Federiconi della Filca Cisl di Roma, Mario Guerci della Fillea Cgil di Roma e Lazio – “è sempre stata alta, e lo è ancora di più in questo particolare momento“.
“Non ci convincono fino in fondo” – continuano i tre Segretari delle federazioni sindacali di categoria – “le letture dei dati relativi agli infortuni sul lavoro in edilizia che spesso, in modo immotivatamente ottimistico, parlano di un calo delle denunce di infortunio nel nostro settore, dimenticando però colpevolmente di mettere in relazione questi numeri con quelli della crisi che ha colpito duramente il comparto delle costruzioni e che ha determinato quasi un dimezzamento del numero degli addetti e delle ore lavorate.
Due infortuni in due giorni a Roma e provincia, di cui uno mortale per un giovane operaio di appena 35 anni.
In questo triste “bollettino”, uscendo dalla dimensione territoriale e guardando anche a quella nazionale, quasi non c’è giorno senza che si registri nel settore edile un infortunio grave o mortale.
“La nostra attenzione su questo tema” – dichiarano unitariamente i Segretari Generali Anna Pallotta della Feneal Uil di Roma, Marco Federiconi della Filca Cisl di Roma, Mario Guerci della Fillea Cgil di Roma e Lazio – “è sempre stata alta, e lo è ancora di più in questo particolare momento“.
“Non ci convincono fino in fondo” – continuano i tre Segretari delle federazioni sindacali di categoria – “le letture dei dati relativi agli infortuni sul lavoro in edilizia che spesso, in modo immotivatamente ottimistico, parlano di un calo delle denunce di infortunio nel nostro settore, dimenticando però colpevolmente di mettere in relazione questi numeri con quelli della crisi che ha colpito duramente il comparto delle costruzioni e che ha determinato quasi un dimezzamento del numero degli addetti e delle ore lavorate. Senza contare che, comunque, gli infortuni mortali, nonostante quanto detto, sono in aumento“.
La preoccupazione espressa dai Segretari dei tre sindacati dei lavoratori delle costruzioni è forte: “Il combinato disposto di lunghi anni di crisi, che hanno letteralmente flagellato il nostro settore, e la scelta compiuta, non solo dalle imprese ma anche a livello politico e legislativo, di abbassare le tutele dei lavoratori, rischia di avere delle pesanti ricadute sulle questioni relative alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Allo stesso modo, anche il recente decreto semplificazioni, che ha introdotto una serie di modifiche in questa materia, ci consegna qualche perplessità e qualche timore“.
“Nella nostra agenda sindacale” – concludono i tre Segretari – “il tema della salute e della sicurezza è sempre ai primi posti. Non vorremmo che, invece, così non fosse per chi a livello istituzionale dovrebbe avere a cuore queste tematiche almeno quanto noi“.