Una giornata di mobilitazione nazionale, promossa da Cgil, Cisl e Uil, per richiedere una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo.
Dopo la tragedia di Lampedusa, che si aggiunge a decine di altre consumatesi negli anni, costate la vita ad oltre ventimila persone, il mondo del lavoro torna a mobilitarsi perché all’indignazione e al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete.
Con l’iniziativa Fermiamo le stragi nel Mediterraneo nel segno del cordoglio e della solidarietà lavoratori e sindacati si sono riuniti venerdì 11 ottobre davanti alla Prefettura di Roma, in piazza SS. Apostoli. Presente la Feneal Uil di Roma. Nel corso della mobilitazione sono state condivise e presentate le proposte delle tre sigle confederali:
• realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione europea, che non può esimersi dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo
Una giornata di mobilitazione nazionale, promossa da Cgil, Cisl e Uil, per richiedere una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo.
Dopo la tragedia di Lampedusa, che si aggiunge a decine di altre consumatesi negli anni, costate la vita ad oltre ventimila persone, il mondo del lavoro torna a mobilitarsi perché all’indignazione e al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete.
Con l’iniziativa Fermiamo le stragi nel Mediterraneo nel segno del cordoglio e della solidarietà lavoratori e sindacati si sono riuniti venerdì 11 ottobre davanti alla Prefettura di Roma, in piazza SS. Apostoli. Presente la Feneal Uil di Roma. Nel corso della mobilitazione sono state condivise e presentate le proposte delle tre sigle confederali:
• realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione europea, che non può esimersi dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo;
• istituire corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo esigibili in condizioni di sicurezza, l’accesso all’asilo ed alle misure di protezione internazionale;
• riformare la legislazione sull’immigrazione e dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo;
• contrastare la tratta degli esseri umani, anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi, e colpendo duramente i trafficanti.