Il confronto per il rinnovo del contratto integrativo degli edili appare sempre più condizionato dagli effetti della crisi che investe il settore.
Il confronto per il rinnovo del contratto integrativo degli edili appare sempre più condizionato dagli effetti della crisi che investe il settore.
Tale affermazione potrebbe risultare scontata, in quanto le difficoltà che attanagliano il nostro settore sono iniziate ancora prima dell’avvio alle trattative per l’integrativo.
In pratica, un voler sottolineare un aspetto che il sindacato aveva conteggiato nell’ipotesi di piattaforma presentata ai lavoratori nel settembre passato.
Ciò nonostante, il problema emerso con forza in questo ultimo periodo è rappresentato da un aggravamento della crisi delle costruzioni nella nostra realtà. Non sono soltanto le grandi opere a segnare il passo: non dimentichiamo il confronto serrato con aziende e Comune per salvaguardare centinaia di posti di lavoro a rischio licenziamento; è tutto il settore che nel giro di un anno ha subito un pesante ridimensionamento. Se prendiamo in riferimento i dati della Cassa edile relativi al semestre ottobre 2010/marzo 2011 e lo confrontiamo con il periodo precedente, scopriamo di avere perso altri cinquemila posti di lavoro.
Qualcuno ricorderà anche le iniziative e le denunce poste dal sindacato contro la crisi, un percorso che a causa delle scarse e parziali risposte deve essere riproposto. Così come siamo sempre più convinti che il negoziato sul contratto debba rappresentare, a partire dalla crisi in corso, una vera risposta ai problemi della categoria.
È vero, in alcuni passaggi le trattative appaiono condizionate dal timore di chi è seduto al tavolo, di sviluppare ragionamenti che potrebbero lasciare insoddisfatti le parti rappresentate, un problema comprensibilissimo, per nulla casuale, bensì dettato dal difficile momento che le costruzioni attraversano.
Ragionare per individuare le risposte più idonee agli effetti che la crisi produce sul lavoro e sull’occupazione, rappresenta un obiettivo che deve scaturire dal confronto per il contratto. Questo significa che il prossimo integrativo dovrà recepire anche delle novità sul fronte degli enti bilaterali paritetici, strumenti indispensabili per un adeguato sviluppo del settore a partire dalla gestione della formazione e della sicurezza.
Del resto, non è un caso che la parte relativa agli enti paritetici è quella su cui il confronto si è maggiormente soffermato. In pratica, è la riconferma che gli enti paritetici rappresentano – per le ragioni espresse in precedenza – una parte importante del nostro contratto.
Soltanto dopo avere affrontato e ragionato sui punti presenti in piattaforma ed altri scaturiti dal confronto, sarà possibile dare un giudizio complessivo sulla trattativa.
In ogni caso c’è da dire che, in base al percorso fin qui svolto, possiamo raccogliere dei primi risultati incoraggianti, dalla strutturazione dei Rlst all’attivazione dell’osservatorio di settore; al contrario, sul fronte delle azioni di contrasto al lavoro nero, registriamo un’inspiegabile chiusura da parte dei costruttori, rispetto alla proposta d’istituzione di una tessera di riconoscimento nominativa rilasciata dalla cassa edile hai lavoratori presenti in cantiere.
Con il confronto a sostegno delle prestazioni straordinarie erogate dalla cassa edile, importante strumento di sostegno sociale nei confronti dei lavoratori e delle proprie famiglie, la discussione è entrata nel vivo accentuando le divergenze e le tensioni legate all’importanza e al valore dei temi trattati. L’aumento salariale sarà il successivo tema di discussione.